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Il progetto

Antefatto

Il Monte Grappa è una delle montagne più famose di tutta Italia. Più precisamente, si tratta della principale cima (1775 m.s.l.m.) del cosiddetto Massiccio del Grappa, collocato nelle Prealpi Venete, tra la valle del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino, a cavallo di tre province: Vicenza, Treviso e Belluno. Ma facciamo un passo indietro. 16 giugno 1918. Teatro di scontri decisivi nel corso della prima guerra mondiale, dopo la sconfitta di Caporetto il Monte Grappa era diventato il perno della difesa italiana, tanto che gli austroungarici tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, anche con l’ausilio di truppe tedesche, per poi avere accesso alla pianura veneta. Una delle battaglie più importanti è quella che, il 16 giugno 1918, vide gli Arditi del IX reparto riconquistare il Col Moschin. Il bilancio delle perdite del contrattacco fu di circa 5 morti e 80 feriti da parte italiana, contro un numero sconosciuto (ma, stando alle testimonianze, molto elevato) di morti e feriti e circa 400 prigionieri da parte austroungarica. E’ la cosiddetta “Battaglia del Solstizio”. Oggi, sul Col Moschin, sorge un monumento che ricorda l’arresto dell’avanzata austroungarica. Ma tanti sono i luoghi di interesse e i monumenti che, sul Monte Grappa, ricordano le terribili vicende della guerra. I principali sono sicuramente il Sacrario militare, dove riposano i resti di soldati italiani e austroungarici, e il museo della Grande Guerra. 29-30 ottobre 2018. La tempesta Vaia si abbatte sul nord-est dell’Italia e, nella notte tra il 19 e il 30 novembre 2018, sulla parte sommitale del Monte Grappa, provocando lo schianto al suolo di milioni di alberi, con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere. A distanza di un secolo esatto dalla battaglia di Col Moschin, un nuovo evento distruttivo, questa volta generato dal cambiamento climatico e dall’impatto dell’uomo sul territorio, si abbatte così su questi luoghi. Tra i vari e per lo più disastrosi effetti della tempesta, il vento e lo smottamento del suolo hanno riportato alla luce, tra Grappa, Livinallongo e Col di Lana, i resti di 8 soldati che hanno combattuto proprio nella Grande Guerra. Reborn. La montagna che rinasce è un progetto dedicato interamente al Monte Grappa, tra la Grande Guerra e Vaia. Un progetto per raccontare un territorio su cui due eventi drammatici, a 100 anni di distanza l’uno dell’altro, hanno impresso tracce indelebili. Un progetto per mantenere vivo il ricordo e stimolare la riflessione, sul piano sia della conoscenza storica, che dell’esperienza umana.

Il Monte Grappa oggi: Reborn

Oggi il Monte Grappa è pronto a rinascere, nel segno del rapporto inscindibile tra ambiente e cultura che caratterizza la storia della montagna veneta e delle comunità che la popolano. Nel settembre 2021, l’area ha ricevuto dall’UNESCO la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera per la conservazione e la protezione dell’ambiente”, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Reborn. La montagna che rinasce è un progetto per valorizzare il patrimonio storico, culturale, naturalistico ambientale del Monte Grappa in ottica di consapevolezza, cura, sostenibilità, rispetto per gli equilibri dell’ambiente. E’ dedicato a tutti: ai giovani, agli adulti, agli abitanti locali e ai visitatori, agli operatori culturali e turistici, e a tutti gli appassionati di natura, montagna e storia. Per scoprire il Grappa con occhi nuovi.

Le fasi del progetto

Reborn. La montagna che rinasce si è sviluppato attraverso una serie di attività di studio e ricerca, formazione, laboratorio e partecipazione, che hanno coinvolto studenti e docenti delle scuole del territorio, operatori locali, esperti di drammaturgia dei luoghi, e semplici appassionati. I contenuti emersi attraverso queste azioni hanno quindi permesso la creazione di due esperienze teatrali itineranti, d’aria e di terra, accompagnate da drammaturgie originali e site-specific: Silent Fly, con cui recuperare la memoria del volo e poi cambiare prospettiva abbandonarsi ad un incredibile viaggio sopra la pianura, in parapendio biposto, e Silent War, con cui misurare con i passi e con il cuore le memorie della guerra, la distruzione di Vaia, la forza del Grappa per rinascere, la sua bellezza. Due proposte che nascono dalla ricerca de La Piccionaia sul Silent Play, ideata e coordinata dal regista e drammaturgo, nonché direttore artistico del Centro di Produzione, Carlo Presotto: un innovativo progetto di drammaturgia dei luoghi per un dispositivo teatrale interattivo, immersivo, multimediale e relazionale, che porta il teatro fuori dal teatro e mette in scena il territorio, la sua storia e la sua cultura stimolando nei partecipanti il senso di comunità, di appartenenza e di cura. I due Silent Play sono stati quindi presentati al pubblico nel attraverso 10 giornate di spettacolo, durante cinque fine-settimana da giugno a novembre 2021. Nel frattempo, sono stati realizzati due tour virtuali, immersivi e in 3D dei due Silent Play, che permetteranno a chiunque, da qualunque luogo e in qualunque momento, di vivere l’esperienza del Monte Grappa, al di là delle barriere fisiche e delle distanze geografiche. Infine, è stato realizzato un video di feedback dei partecipanti, per raccontare come è cambiato lo sguardo sul territorio prima e dopo Reborn. Le attività di Reborn – ricerca e indagine con gli operatori del territorio – call per la creazione del logo di progetto – 4 live webinar tematici per gli studenti – 2 live webinar per i docenti – 4 workshop online condotti dagli artisti e formatori de La Piccionaia – campagna online di racconta contenuti – creazione di Silent Fly e Silent War (scrittura drammaturgica, composizione musiche originali) – giornate di spettacolo sul Monte Grappa – realizzazione di due tour virtuali – realizzazione di un video di feedback